Si è svolto a Rende, presso la sede della «Palestra dell’Internazionalizzazione», un nuovo “incontro-paese”, questa volta dedicato alla Corea del Sud. Ospiti d’onore Alessandro Canova e Roberto Martorana, rispettivamente Vice Presidente e Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana in Corea, i quali hanno illustrato le possibilità offerte dall’economia coreana.

“Si tratta di un paese piccolo ma estremamente dinamico – ha detto il Segretario Generale Roberto Martorana – poiché ha saputo imporsi sulle ben più grandi economie orientali tanto da diventare un punto di riferimento mondiale quale “piattaforma delle esportazioni” verso altre basi logistiche dell’estremo oriente». E ha aggiunto: «Oggi, l’aeroporto di Seoul e il porto di Busan sono tra le infrastrutture più trafficate al mondo. Chi viene in Corea, sa che la cooperazione internazionale è al centro della strategia di crescita decisa dal governo coreano, per fare della Corea del Sud il leader mondiale nella creative economy, ovvero per attrarre il meglio delle eccellenze mondiali.”

“Per questo motivo, un’azienda che si presenti in Corea senza avere alle spalle un territorio di riferimento, ha poche possibilità di successo. Il consumatore coreano è infatti un profondo conoscitore della storia e dalla cultura italiana e ricerca nei prodotti i tratti caratteristici della diversità regionale.» In questo la Calabria ha ancora molto da lavorare per presentarsi come un marchio forte sui mercati internazionali, ma «a parte la percezione attuale – ha proseguito Martorana – c’è un indubbio potenziale da valorizzare”.

Ha fatto eco il Vice Presidente Alessandro Canova, il quale si è soffermato fattori culturali quali elemento propedeutico a qualsiasi ipotesi di scambio commerciale. “Le specificità culturali giocano un ruolo fondamentale nei rapporti internazionali. La Corea è storicamente influenzata dal Confucianesimo, che ancora oggi trova manifestazione nel modello di società fortemente improntata ai principi dell’ordine gerarchico e dell’assoluto rispetto dei ruoli sociali. Tentare di aggirare queste norme o, addirittura sperare in rapporti di tipo “mordi e fuggi”, non funziona. Ecco perché agli imprenditori calabresi suggerisco di non venire solo a vendere, ma di comprendere quali sono i bisogni del mercato e, soprattutto, capire in che modo il prodotto che si intende vendere può andare bene per quel mercato”.

All’incontro ha partecipato oltre ad una delegazione di imprenditori, anche Adolfo Rossi, in qualità di esperto di processi di internazionalizzazione, secondo cui “in questo momento, i rapporti commerciali tra Italia e Corea nel campo della moda, della cosmetica, dell’arredamento d’interni, i prodotti per l’edilizia di lusso e l’agroalimentare di qualità sono intensissimi, e non si limitano alla sola vendita ma includono anche i servizi post-vendita, perché al consumatore coreano interessa soprattutto creare relazioni di fiducia e di lunga durata”. Presente all’incontro anche l’economista Matteo Olivieri, il quale ha dichiarato che “la Corea del Sud ha registrato nel corso di 50 anni una crescita economica incredibile, tanto da passare da un livello di PIL pro capite paragonabile a quello dei paesi più poveri dell’Africa, al club delle nazioni più industrializzate, leader nell’high-tech”.

Visibilmente entusiasta il Presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli, il quale – nell’anticipare un prossimo protocollo di intesa con la Camera di Commercio Italiana in Corea – ha commentato con parole di apprezzamento l’ottimo risultato portato a casa. “Oggi – ha detto – aggiungiamo una nuova bandiera sul nostro scacchiere internazionale. Il Palaexport si conferma sempre più un crocevia internazionale per chi ha voglia di aprirsi a nuovi mercati ma, soprattutto, a chi ha voglia di aprirsi a nuove culture. Non ci sono altre scommesse, oltre a quella di creare rapporti stabili e durevoli tra la Calabria e il resto del mondo.”

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